10 giugno 2021 - 07:34

Lago di Como, l’Isola Comacina torna visitabile: fu del re del Belgio, tornerà casa degli artisti

Il proprietario l’aveva ceduta nel testamento: fu restituita un secolo fa all’Italia, nel 1920. Ora ripartono le visite guidate e presto si rivedranno i creativi. Ma la locanda resta chiusa

di Anna Campaniello

Lago di Como, l'Isola Comacina torna visitabile: fu del re del Belgio, tornerà casa degli artisti
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Italiana da un secolo. Centouno anni, per la verità, visto che l’emergenza Covid ha fatto slittare la celebrazione per ricordare la restituzione dell’Isola Comacina da Alberto Primo re del Belgio all’Italia. Era il 1920 e ora una targa ricorda il momento in cui sull’isola nel lago di Como è tornato a sventolare il Tricolore.

La storia dell’Isola Comacina è millenaria ed è considerata uno dei principali siti archeologici dell’Italia del nord per il periodo dell’alto Medioevo. Nel 1919, l’allora proprietario cavalier Augusto Giuseppe Caprani, nel suo testamento aveva deciso di lasciare la sua proprietà al re del Belgio, che poi però l’aveva restituita allo Stato italiano, a condizione che diventasse un centro di ricerca artistica e culturale a disposizione delle maggiori istituzioni di formazione dei due Paesi. È stato l’avvio di una collaborazione che prosegue da un secolo e che ha tra i protagonisti in particolare l’Accademia delle Belle Arti di Brera di Milano — con la presidente Livia Pomodoro, alla guida anche della Fondazione Isola Comacina — e le Comunità linguistiche belghe, francofona e fiamminga. Le «Case per artisti», un progetto dell’architetto Piero Lingeri, sono il simbolo di quella che è diventata appunto una «colonia artistica».

«La cerimonia per il centenario non ha solo un valore simbolico — sottolinea Mauro Guerra, sindaco di Tremezzina —. È stata un’occasione per rinsaldare il rapporto con il Belgio e condividere la volontà di aprire una nuova fase di ulteriore valorizzazione comune dell’Isola, nel segno della sua vocazione internazionale, fondata sui rapporti in campo artistico e culturale». «Abbiamo voluto saldare ancora più fortemente i legami tra le istituzioni belghe ed italiane per tutelare questo territorio incontaminato — ha aggiunto Frank Carruet, ambasciatore del Belgio in Italia —. L’Isola Comacina è la testimonianza di una storia secolare, è più di un museo a cielo aperto, è un luogo dove la storia e la creazione contemporanea si incontrano e dialogano».

Almeno per questa stagione, difficilmente si rivedranno gli artisti. «L’emergenza sanitaria inevitabilmente ha fermato tutto, ma stiamo lavorando ai bandi per fare in modo che al più presto possano ripartire anche le attività degli artisti, ampliandole anche in altri spazi del Comune – aggiunge Guerra –. Intanto riprendono le visite guidate e i collegamenti con l’Isola. Ma abbiamo deciso di rilanciare anche un percorso di ulteriore studio dell’Isola dal punto di vista archeologico e di interesse storico, con la ripresa di ispezioni subacquee».

Resterà chiusa la storica Locanda dell’Isola, un approdo fisso per comaschi e turisti, frequentata negli anni da star come Silvester Stallone, Robert De Niro o Bruce Springsteen, oltre che dal divo di casa George Clooney. Un contenzioso tra Benvenuto Puricelli, che gestiva il locale da oltre 40 anni e la Fondazione Isola Comacina impedirà la riapertura, almeno per questa stagione. «La mediazione non è andata in porto purtroppo e si apre il processo per il contenzioso sulla gestione –— dice Puricelli —. Decideranno i giudici e intanto rimarrà tutto chiuso e non ci sarà un punto per la ristorazione. È una tradizione che si sta perdendo, partiremo con una raccolta firme per sollecitare una soluzione».

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