IVREA. La proposta è scritta nero su bianco nel documento che la Fondazione dello Storico Carnevale presenterà a breve alla giunta comunale di Ivrea. Sarà poi l'organo politico a dare il suo via libera che potrebbe anche non essere così scontato. Stiamo parlando del ticket d'ingresso alla giornata clou della manifestazione eporediese: domenica 19 febbraio, primo giorno della battaglia delle arance.

Per tradizione il giorno più significativo di tutto il carnevale. Per i non residenti l'ingresso è a pagamento da diversi anni, in linea con quello che avviene in altri carnevali. Otto euro fino al 2018, dieci euro nel biennio prima della pandemia. E adesso? La proposta è di salire a 15 euro con un ridotto a 10 per i ragazzi tra i 12 e i 18 anni. Gratis gli under 12. «Questa è la proposta che presenteremo alla giunta comunale - ammette Piero Gillardi, presidente della Fondazione - e non si tratta di una proposta a caso. Dati alla mano, le spese per realizzare il carnevale sono cresciute esponenzialmente, anche solo per quel che riguarda gli steward, il servizio di sicurezza e l'assistenza medica». Qualcosa come 300 mila euro, costi mai sostenuti prima dalla manifestazione. Il ticket a 15 euro andrebbe ad allineare il carnevale di Ivrea alle altre manifestazioni in giro per l'Italia, tenuto conto che, però, quello eporediese è effettivamente un carnevale unico nel suo genere. «Per andare incontro alle famiglie abbiamo pensato ad una riduzione per gli under 18 - aggiunge Gillardi - consapevoli che il momento sia delicato un po' per tutti». La giunta discuterà il costo del ticket forse già questa settimana, appena dalla Fondazione arriverà tutto il materiale a sostegno della proposta. In linea teorica non sono escluse modifiche: l'incasso, in ogni caso, servirà per coprire le spese. Un dettaglio non da poco: gli aranceri si sono già tassati di sette euro ciascuno per contribuire all'organizzazione, la Regione ha stanziato un contributo di 50mila euro. Ma è il biglietto d'ingresso della domenica la voce principale nel capitolo entrate della Fondazione.

«E c'è poi la grande incognita del meteo», sottolinea Gillardi. Già: la domenica della battaglia è l'unica giornata con gli ingressi a pagamento. In termini di affluenza, dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia, è facile ipotizzare un pienone d'altri tempi (con relativo incasso). Tutto questo in caso di meteo clemente. Altrimenti si porrà un altro un grosso problema perché senza l'incasso della domenica il carnevale andrà ampiamente in perdita. «Controllo le previsioni meteo diverse volte al giorno per farmi coraggio», scherza il presidente della Fondazione, ben consapevole che, il rischio di una giornata di pioggia è sempre in agguato. Sui social, nelle ultime ore, si è già scatenato il dibattito sull’aumento del ticket. C’è chi lo giudica un salasso, chi invece lo difende al pari dell’unicità della manifestazione.

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